Legge di Stabilità: pensioni prese di mira ma pagano i giovani

La Legge di Stabilità che approda alla Camera va rivista. Sul tema delle pensioni il Governo deve dare delle risposte precise.  Non ci convincono le lacrime di coccodrillo  dell’Ocse sul futuro previdenziale dei giovani, anche perché la politica di questa organizzazione è sempre andata nella direzione di sottrarre risorse alla previdenza per risanare il debito pubblico. Altra cosa è quello che diciamo noi: una redistribuzione delle risorse interna al sistema, ad esempio come si è fatto al tempo del Governo Prodi con il blocco della indicizzazione al di sopra delle 8 volte il minimo al fine di contribuire all’istituzione ella 14esima mensilità per i  pensionati più poveri, quelli fino a 700 euro mensili. Il Governo Prodi inoltre  è stato quello che,  sempre  nel 2007, ha previsto nel Protocollo con le parti sociali di portare il tasso di sostituzione, vale a dire il rapporto tra stipendio e pensione percepita, a un livello non inferiore al 60% per le nuove generazioni. Obiettivo raggiungibile attraverso la lotta alla precarietà, ai bassi salari e attraverso meccanismi di solidarietà tra le generazioni. Non a caso in quel Protocollo fu prevista una copertura figurativa piena nei periodi di disoccupazione  per il lavoro discontinuo, nei  periodi di disoccupazione, un miglioramento della totalizzazione di tutti i periodi contributivi versati a gestioni diverse e interventi più favorevoli per il riscatto della laurea. E’ su quella strada che bisogna proseguire nella consapevolezza che per dare pensioni adeguate ai giovani bisogna consentir loro di accedere rapidamente al primo impiego attraverso sperimentazioni di alternanza di scuola-lavoro, combattere la precarietà per non avere vuoti contributivi e affermare un principio di equo compenso al fine di avere retribuzioni adeguate sulle quali costruire l’assegno pensionistico. E’ apprezzabile il fatto che nella legge di Stabilità venga congelato l’aumento dell’aliquota contributiva al 27% anche per il 2014, come richiesto dal Pd,  mentre si renderà necessario alla Camera intervenire per un miglioramento del Bonus Precari e per l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutti i lavori. Negativo è invece il fatto che la legge di Stabilità non preveda interventi adeguati per l’indicizzazione delle pensioni e per la soluzione del problema dei cosiddetti esodati. Argomenti sui quali intendiamo presentare specifici emendamenti, anche utilizzando il Testo Unico approvato dalla Commissione Lavoro della Camera sul tema previdenziale.