LAVORO: DAMIANO “CIG IN AUMENTO NEI PRIMI 8 MESI DELL’ANNO”

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ROMA (ITALPRESS) 01-Ott-24 – “L’INPS ha fornito i dati di agosto relativi alla Cassa Integrazione. Come capita tutti gli anni in questo mese la CIG cala rispetto a luglio, -33,37%, ma quest’anno aumenta rispetto ad agosto 2023, +4,95%. Per avere un dato di trend che sia attendibile occorre prendere a riferimento i primi 8 mesi del 2024 che segnalano un aumento di CIG del 18,80% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le elaborazioni delle statistiche INPS da parte del Centro Studi di Lavoro&Welfare mettono inoltre in evidenza alcuni altri dati: le Casse Integrazioni Ordinaria e Speciale coprono il 95% di tutte le ore autorizzate. Il settore meccanico è quello che richiede più ore, oltre 131 milioni nei primi 8 mesi del 2024, +42,5% rispetto all’anno precedente. Questo dato conferma la situazione di difficoltà del settore. Le ore totali autorizzate di Cassa Integrazione, equivalenti a posti di lavoro a zero ore, nell’intero periodo gennaio gennaio-agosto 2024 corrispondono all’assenza completa dalla produzione di oltre 226 mila lavoratori e alla perdita di 39,6 milioni di giornate lavorative. Sappiamo, inoltre, che la CIG tutela parzialmente la retribuzione: nei primi 8 mesi di quest’anno la perdita complessiva del monte-salari è stata di oltre 907 milioni di euro, che corrisponde a una media pro-capite di perdita di reddito di circa 4.000 euro al netto delle tasse nell’intero periodo. Sono tutte cifre sulle quali occorre meditare”. È quanto dichiara Cesare Damiano, Presidente di Lavoro&Welfare ed ex Ministro del Lavoro. (ITALPRESS).






INPS: DAMIANO “CONDIVISIBILE PORRE AL CENTRO GIOVANI E DONNE”

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ROMA (ITALPRESS). 24-Set-24 – “Il ventitreesimo Rapporto Annuale dell’Inps, presentato oggi dal suo presidente, Gabriele Fava, alla presenza di Sergio Mattarella, oltre a illustrare lo stato di salute dell’Ente e a rimarcare il suo ruolo strategico in quanto ‘hub del welfare italiano’, ha offerto alcuni spunti molto interessanti sul tema dei giovani e delle donne”.
Così Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro, al termine dell’evento. “Si tratta di soggetti particolarmente fragili nel mercato del lavoro. Il progressivo passaggio al sistema contributivo, a partire dalla riforma del 1995, rende indispensabile offrire ai giovani ‘opportunità di lavoro regolare’. Un pensiero – aggiunge Damiano – che condividiamo totalmente. Questo significa porre particolare attenzione al mondo giovanile e femminile caratterizzato da carriere segnate da pesanti discontinuità. La precarietà del lavoro conduce inevitabilmente sulla strada del lavoro povero e delle pensioni non dignitose. Porre al centro delle riflessioni dell’Inps questo tema è decisivo e condivisibile”, conclude Damiano. (ITALPRESS).


PENSIONI: DAMIANO “I PENSIONATI: CETO MEDIO DI SERIE B?”

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ROMA 16-Set-24 (ITALPRESS) – “Il Governo, tra i suoi obiettivi, dichiara di avere quello di difendere il ceto medio. Se questo è vero, ci domandiamo perché il ceto medio dei pensionati in questo obiettivo non rientri”. È quanto dichiara Cesare Damiano, ex Ministro del Lavoro.
“Viene il sospetto, prosegue Damiano, che la parola ‘sostenere’ sia stata sostituita, da parte dell’Esecutivo, con la parola ‘mungere’. Sì, mungere, cioè far cassa sulle pensioni, non dei ricchi, ma del ceto medio. L’operazione, infatti, riguarda le pensioni che partono dai 1.700 euro netti mensili (un operaio specializzato, un impiegato di concetto, un quadro…) e arriva fino a quelle d’oro. La rapina al ceto medio (le pensioni d’oro hanno una incidenza marginale) è già stata effettuata con le due leggi di Bilancio precedenti e frutterà, nel decennio 2023/2032, ben 36 miliardi di euro netti. Che, naturalmente, verranno sottratti dalle tasche di questi pensionati”.
“Evviva, dunque, la difesa del ceto medio, ma non quello dei pensionati. La CGIL, di recente, ha evidenziato in un rapporto l’entità del danno che deriva da questa scelta del Governo e che, se fosse reiterata anche per il 2025, porterebbe ad un nuovo risparmio di 1 miliardo di euro (da sommare ai 10 già risparmiati nei due anni precedenti). A noi basta fare due esempi. Il primo è relativo a una pensione di 1.732 euro mensili netti (2.300 lordi): la replica per il 2025 del taglio della indicizzazione (che serve a difendersi dall’inflazione), già praticato nel 2023/2024, porterebbe a un taglio annuo (cumulato nel triennio) di 968 euro. Una pensione di 2.029 euro netti mensili (2.800 lordi), avrebbe una perdita cumulata di 3.571 euro annui. Per capire l’entità del danno bisogna, poi, moltiplicarlo per gli anni di aspettativa di vita: la perdita diventa di decine di migliaia di euro. Consigliamo al Governo, conclude Damiano, se vuole essere coerente tra il dire e il fare, almeno di non replicare il furto nella prossima legge di Bilancio” conclude. (ITALPRESS).



Sicurezza sul lavoro: cosa è urgente fare. I miei video per QuotidianoPiù

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QuotidianoPiù, l’online delle Edizioni Giuffrè Francis Lefebvre, ha pubblicato, nei mesi di luglio e agosto 2024, tre video che ho curato sul tema della sicurezza sul lavoro, approfondito attraverso argomenti specifici. I video possono essere visti in questi post del sito:
 
 
Sicurezza sul lavoro, come abbattere la soglia dei mille morti all’anno;
 
DUVRI: il rischio da interferenza nella catena degli appalti;
 
Sicurezza e innovazione: la sperimentazione del cantiere digitale;
 
 


Lavoro&Welfare. Report Cassa Integrazione Guadagni: crescita in luglio. La stagnazione nell’Eurozona si riflette sul tessuto produttivo italiano

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Questo Report di sintesi, prodotto dal Centro Studi di Lavoro&Welfare in collaborazione con Studio Labores di Cesare Damiano, presenta tutti i numeri, elaborati sui dati Inps, Istat e Ministero del Lavoro, della Cassa Integrazione nel mese di luglio del 2024 e Focus sull’Indice Hcob Pmi e sulla Cig straordinaria per settori tra 2012 e 2024.
 
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I numeri dell’occupazione: l’Italia è lontana dall’Europa

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Occupazione: il punto su Europa e Italia. Aggiornato a dicembre 2023. Questo Report del Centro Studi di Lavoro&welfare e di Studio Labores presenta analisi ed elaborazioni, su dati Eurostat, Inps, Istat, Ministero del lavoro, aggiornati a dicembre del 2023, sull’andamento dell’occupazione in Europa e in Italia. A cura di Bruno Anastasia. Introduzione di Cesare Damiano.
 
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È nato sanitacomplementare.it

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Nella situazione attuale, salvaguardare la Sanità universale, una grande conquista sociale del nostro Paese, con il supporto di quella integrativa è un obiettivo essenziale.

Per questo abbiamo dato vita a sanitacomplementare.it, la piattaforma creata dall’Associazione Lavoro&Welfare, da Studio Labores di Cesare Damiano e dallo Studio Attuariale De Angelis Savelli e Associati.

Sanitacomplementare.it è uno spazio di studio, analisi e confronto che dà la parola a Istituzioni, Casse previdenziali, Fondi contrattuali, Parti Istitutive, Assicurazioni, Gestori finanziari e  accademici, protagonisti di questo processo critico per il futuro del Paese.

L’obiettivo della nostra iniziativa è creare il luogo in cui sviluppare il dibattito sullo sviluppo sostenibile della tutela della salute, affrontando temi cruciali come la sanità integrativa, la non-autosufficienza, la telemedicina, la Long Term Care. Sul sito trovate già, in video, tutti gli interventi al Convegno “Long Term Care: sviluppo e sostenibilità” del 17 luglio 2023 e i primi quattro numeri della rivista “Sanità Complementare” da scaricare gratuitamente.

 

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Come cambia il lavoro nell’era del Covid

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Quarta indagine sul lavoro che cambia, edizione 2021. Realizzata da Lavoro&Welfare, dall’Unità di ricerca LO – Lavoro e organizzazioni del Dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università di Roma, Assolavoro e Uil. Arcadia Edizioni.

 
Dall’introduzione di Cesare Damiano:
Il sentimento principale che emergeva [nella terza edizione della ricerca] due anni fa era quello di una insicurezza diffusa tra i lavoratori, che essi fossero dipendenti o autonomi. I punti fermi dell’era del grande sviluppo post-bellico sono stati spazzati da tempo.
E nel nuovo passaggio storico – fotografato in questa ricerca – ci sono
le evidenti conseguenze dell’ondata di pandemia che si è abbattuta sul tessuto produttivo, sui suoi processi e, in ultima analisi, sul mondo del lavoro.
Si pensi solo ai processi di lavoro a distanza che si sono dovuti accendere in un lasso di tempo drammaticamente breve. Dal che deve, in tempi brevi,
scaturire un nuovo confronto tra Stato e parti sociali che devono intervenire
sul punto critico della regolazione di questa nuova messe di processi.
Se, da una parte, il sentimento di insicurezza tende, perciò, a crescere
con forza, possiamo constatare anche una ritrovata fiducia nelle organizzazioni
di rappresentanza che emergono, con nuovo vigore, dalla stagione,
che appare esaurirsi, della disintermediazione. Come sempre accade, da una
crisi, emergono anche opportunità: quella offerta agli attori della rappresentanza
è grande perché possono tornare ad essere motori di quella coesione
sociale che è la necessità più critica in questo passaggio storico.”
 
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