PD, PROPOSTE DEMS E LABDEM DOPO SCONFITTA: QUOTA 100 E TAGLIANDO A JOBS ACT

Roma, 26 giu. (askanews) – Quota 100 per le pensioni, incentivare i contratti a tempo indeterminato, intervenire sui licenziamenti individuali illegittimi che “dopo il Jobs sono diventati troppo facili e poco costosi”, un intervento di regolazione contrattuale e legislativa per i lavoratori nel campo della Gig Economy. Sono le proposte presentate oggi in sala stampa alla Camera da Andrea Orlando e Cesare Damiano, del Partito Democratico. Una serie di proposte che, in particolare sul tema del lavoro – lo ammette lo stesso Orlando – intervengono proprio sulle criticità di leggi approvate dal governo Renzi di cui Orlando era ministro mentre Damiano ricopriva l’incarico di presidente della commissione Lavoro di Montecitorio. “Siamo alla terza grave sconfitta del Pd, una sconfitta storica che corre il rischio di cancellare la stessa idea di sinistra” quindi “è giusto che noi operiamo sul terreno della discontinuità. C’è una fase di stallo, stare alla finestra non giova”, ha detto Damiano. Sul tema della previdenza, la proposta Dems è la “quota 100” ma con una base anagrafica non superiore ai 63 anni di età. Poi i Dems chiedono di rendere strutturale l’Ape sociale e volontaria, di prevedere la nona e conclusiva salvaguardia per i cosiddetti esodati, di prevedere la proroga di Opzione donna oltre il 21/12/2015, di modificare il meccanismo “infernale” lo ha definito Damiano, introdotto dal governo Berlusconi e votato da Fi e Lega, di agganciare l’età della pensione all’aspettativa di vita che se non sarà fermato “avremo le giovani genarazioni che arriveranno a 70 anni età per la pensione”.
 
 
DAMIANO: OK A TAGLIO PENSIONI D’ORO MA CON FLAT TAX È IMBROGLIO
 
Roma, 26 giu. (askanews) – “Siamo favorevoli al taglio delle pensioni d’oro annunciato da Di Maio. Tra l’altro la soglia di 5mila euro netti è quella indicata nelle nostre proposte di legge. Non vorrei però che dietro a questa azione si nascondesse un imbroglio: secondo calcoli matematici il costo del taglio delle pensioni d’oro sarebbe, per le pensioni da 5mila euro in su, di 250-300 euro al mese. Ma se a queste si applicasse la tassa piatta entrerebbero nelle tasche di questi pensionati 1200-1300 euro al mese. Non si può propagandare un’azione giusta di riequilibrio delle pensioni per poi compensare dal punto di vista fiscale questi pensionati in modo sporporzionato”. Lo ha spiegato Cesare Damiano, esponente dei LabDem del Pd, in una conferenza stampa alla Camera.
 
 
PENSIONI, DAMIANO: PD NON STIA ALLA FINESTRA, OK QUOTA CENTO MA NON SOPRA 63
 
Roma, 26 giu. (LaPresse) – “La quota cento per le pensioni l’abbiamo inventata noi. Ma se ‘quota cento’ non tiene conto dei disabili, dell’Ape sociale e delle categorie a rischio, non va bene. Noi diciamo ‘sì’ alla quota cento ma non se è al di sopra dei 63 anni. E, seconda cosa, chiediamo si confermi l’Ape sociale e volontaria. Siamo a favore della pensione contributiva e vorremmo chiedere a Di Maio come mai non sentiamo parole sui licenziamenti individuali illegittimi che, anche dopo il Jobs Act, sono diventati troppo numerosi”. Così Cesare Damiano (Pd) in sala stampa alla Camera. “Noi siamo dell’idea che non si sta alla finestra, aspettando le contraddizioni altrui”, conclude.
 
 
PD: ORLANDO, CONGRESSO SUBITO MA CON REGOLE NUOVE
 
(ANSA) – ROMA, 26 GIU – Celebrare subito il congresso del Pd, per dimostrare che “è stato compreso il messaggio” giunto dalle urne, ma farlo seguendo “regole nuove” che non si riduca alla sola elezione del segretario, ma preveda una fase programmatica. Lo ha detto Andrea Orlando, leader della sinistra interna del Pd, in una conferenza stampa con Cesare Damiano, Anna Rossomando, Antonella Incerti e Alberto Pagani, in cui è stato presentato un pacchetto di misure riguardanti lavoro, pensioni e GIg economy.
 
 
LAVORO, ORLANDO: NON RINNEGHIAMO JOBS ACT MA SERVE TAGLIANDO
 
Roma, 26 giu. (askanews) – “Non rinneghiamo il Jobs Act, è stata una scelta che ha consentito al paese di affrontare una fase di perdita di competitività. Ma ora serve un tagliando perché quella legge non poteva non avere un carattere congiunturale e straordinario e ora va verificata”. Lo dice Andrea Orlando, esponente della minoranza del Pd, in una conferenza stampa alla Camera in cui, insieme a Cesare Damiano, ha presentato un pacchetto di proposte su lavoro e welfare. “Proposte – ha spiegato – che guardano a un aggiustamento dei meccanismi, non a una generica promessa di smantellamento, anche riconsiderazioni critiche rispetto ad alcune scelte compiute dal nostro governo”. Sulla riforma Fornero “va portato a compimento un percorso già avviato. Rivolgiamo queste proposte all’opinione pubblica perché riteniamo che questo aiuti a far sì che il Pd affronti temi nel suo insieme”.