PENSIONI, DAMIANO: “6,7 MLD DI EURO? ECCO PERCHÈ NON BASTERANNO”

(9Colonne) Roma, 22 ott – Sabato scorso ha fatto il suo esordio, a Roma, con una giornata di studi intitolata “Mettere in/sicurezza lo Stato sociale. Bilancio e pensioni” il Centro Studi Previdenza, costituitosi nell’ambito dell’Associazione Lavoro&Welfare, fondata e presieduta dall’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano. Il coordinamento del Centro Studi Previdenza, cui collaboreranno economisti, esperti di pensioni ed ex parlamentari, sarà assunto da Marialuisa Gnecchi che, nella scorsa legislatura, è stata capogruppo per il Pd nella Commissione Lavoro della Camera. Concludendo la giornata, Damiano ha commentato i 6,7 miliardi di euro stanziati per Quota 100, il pensionamento dei lavoratori con 41 anni di contributi versati e la continuazione per altri 3 anni della sperimentazione di Opzione Donna: “Appare francamente incredibile. Secondo quanto risulta al nostro Centro Studi, solo il costo medio annuo necessario per realizzare la Quota 100 sarebbe già pari a 6 miliardi di euro. Altri 6 miliardi sarebbero poi necessari per venire effettivamente incontro alle richieste dei cosiddetti ‘quarantunisti’. Infine, per rendere possibile la continuazione per altri 3 anni di Opzione Donna servirebbero altri miliardi ancora”, “su una materia allo stesso tempo delicata e complessa come quella previdenziale ci vorrebbe maggiore serietà. Non si può continuare a fare interventi parziali e contingenti, finalizzati, nel 2011, a fare soldi sulle spalle dei lavoratori e, adesso, a prendere i loro voti. Occorrerebbe, invece, impostare una riforma complessiva del sistema previdenziale, a partire da una visione veramente prospettica delle necessità e delle possibilità del nostro Paese”. (red)