Roma, 7 gen. (askanews) – “Suggerisco a Di Maio, a proposito delle offerte di lavoro collegate al mantenimento del diritto al Reddito di cittadinanza, di prendere in considerazione quello che viene previsto dai contratti di lavoro e dalla Naspi”. Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico, a proposito del decreto sul reddito di cittadinanza. “Di solito – continua – quando si parla di mobilità o di accettazione di offerte lavoro, si considera una distanza di 50 chilometri dalla propria residenza. Nel Decreto si parla di 250 km dopo il sesto mese di percepimento del Reddito. Si tratta di 500 km di trasporto al giorno, andata e ritorno da casa. Chi non accetta perde il sostegno: assurdo. Chi pensa a misure del genere non conosce la realtà e le sofferenze della vita quotidiana. Dopo il diciottesimo mese, addirittura, la mobilità sarebbe su tutto il territorio nazionale. Di Maio, che si batte giustamente contro la delocalizzazione delle aziende, si fa promotore della delocalizzazione delle famiglie più povere”. “Con un solo stipendio, costretti a lavorare fuori casa, non si risparmia nulla. Oppure, si è costretti a sradicare/deportare la famiglia dal luogo di origine. Sembra di tornare agli algoritmi della Buona Scuola ferocemente criticati dai 5 Stelle. Di Maio riscriva la norma e la smetta di fare campagna elettorale”, conclude. Pol/Tor

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