(ANSA) – ROMA, 2 FEB – “Quota 100 avrà successo: si tratta di una misura che non va solo a vantaggio delle imprese, che possono ringiovanire l’organico, ma anche dei lavoratori che aspirano ad andare in pensione senza dover passare per le forche caudine e socialmente crudeli della legge Fornero”. Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico. “Non capire questa semplice verità – continua – vuol dire non comprendere le esigenze del mondo reale. Stupisce il fatto che alcuni esponenti del centro-sinistra avversino questa misura dimenticando che le ‘Quotè le abbiamo inventate noi nel 2007, al tempo del Governo Prodi”. “Quello che ho fin qui affermato – si domanda l’ex ministro del lavoro – significa che Salvini ha ragione e che Quota 100 è la misura giusta di flessibilità? Ovviamente no. Quota 100 discrimina chi non ha lunghe carriere contributive e, per converso, penalizza le donne, i disoccupati e chi svolge lavori discontinui, stagionali o di cantiere. Non tutti possono raggiungere il traguardo dei 38 anni di contribuzione pur avendo una età elevata”. “Sfidiamo il Governo – insiste Damiano – con emendamenti migliorativi dell’Ape sociale: tutti i disoccupati, anche se non hanno utilizzato gli ammortizzatori sociali, possano andare in pensione con 63 anni di età e 36 di contributi; allarghiamo le 15 categorie attuali dei lavori gravosi includendo gli operai dell’edilizia e gli stagionali. 4) Facciamo la nona e ultima salvaguardia degli esodati. Queste dovrebbero essere le richieste minime avanzate dal PD per correggere il Decretone” conclude Damiano. (ANSA).