Roma, 24 apr. (askanews) – “Un salario minimo di 9 euro lordi orari uguale per tutti i lavoratori, come previsto dalla proposta di legge presentato dal Movimento 5 Stelle al Senato, corre il rischio di minare le basi del sistema contrattuale vigente nel nostro Paese, che copre attualmente l’85% dei lavoratori”. Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico, a proposito del salario minimo. “Se si vuole far assumere alla legge – continua – un salario minimo e inderogabile, il riferimento è semplice: è il trattamento economico minimo (detto anche minimo tabellare) definito dai contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative. Ogni contratto ha il suo minimo. Il Governo deve, inoltre, chiarire il significato della sua proposta di legge che sovrappone il salario complessivo con il minimo tabellare. La cifra di 9 euro lordi orari è troppo alta se si tratta di un minimo tabellare e troppo bassa nel caso di un salario complessivo che si attesta, mediamente, sui 20 euro orari. Sarebbe saggio se il legislatore prendesse a riferimento i risultati della contrattazione, ai fini di un suo rafforzamento, e non pretendesse, invece, di sostituirsi ad essa. Ci auguriamo che lo slittamento del tavolo di confronto tra Governo e sindacati, dal 30 aprile al 6 maggio, porti qualche utile suggerimento”, conclude.