Roma, 27 apr. (LaPresse) – “Riuscirà Di Maio, in qualità di ministro del Lavoro, a mantenere le promesse fatte ai rider?”. Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Dmocratico, a proposito della questione dei rider. “Molta acqua – continua – è passata sotto i ponti, insieme a leggi e decreti, ma di risposte concrete a questi lavoratori non se ne vede l’ombra. L’unica a muoversi è stata la Regione Lazio. Forse l’incontro di Di Maio con i sindacati, previsto per il prossimo 6 maggio, potrebbe essere l’occasione buona. Il problema dei rider ci interroga su un tema di fondo: l’esigenza, nel tempo della mobilità ‘orizzontale’ da lavoro a lavoro (nel quale si può passare da dipendenti ad autonomi e parasubordinati, e viceversa), di fissare, attraverso la legge e, soprattutto, la contrattazione, un pavimento di diritti inderogabili: la retribuzione di base, i contributi previdenziali, le tutele per infortunio, malattia e maternità, la tredicesima e il Trattamento di Fine Rapporto”. “Altrimenti, si predica bene e di razzola male”, conclude. POL
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