SBLOCCA CANTIERI, DAMIANO: “DA NUOVE NORME CONTENZIOSI E RITARDI”

Roma, 5 giu. (LaPresse) – “La ritrovata apparente sintonia del Governo sul Codice Appalti si gioca ancora una volta a scapito della qualità delle norme prodotte e di un Parlamento esautorato della sua funzione principale, quella di legiferare”. Così Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico, a proposito della riforma del Codice degli appalti. “In questo caso – continua – il Senato è stato chiamato a districarsi in un puzzle di difficile composizione. Una contorta e farraginosa procedura fatta di emendamenti e subemendamenti per produrre un grave peggioramento sul fronte della trasparenza, della regolarità e della sicurezza. Gravissima, tra le altre novità, la riesumazione del criterio del massimo ribasso che apre le porte al lavoro nero”.
“Il testo presentato in Senato e votato stabilisce che – spiega Damiano – fino al 2020 venga sospesa la disposizione del codice degli appalti (art. 95, comma 10-bis) che prevede che la componente del prezzo non possa avere un peso superiore al 30% nella valutazione dell’offerta. Tale regola viene sostituita da una che rimette alla stazione appaltante la valutazione del peso del prezzo, per le forniture sotto-soglia. Invece, per le forniture sopra-soglia, il peso della componente prezzo viene innalzata al 49%. Una modifica che introduce un criterio di massima discrezionalità, in un comparto nel quale già si registrano, quasi quotidianamente, inchieste, ricorsi e contenziosi”. “C’è, quindi, il fondato timore che le nuove disposizioni, oltre ad abbassare i livelli di legalità e di trasparenza nelle procedure, possano ingenerare ulteriori controversie giurisdizionali e conseguenti ritardi nell’esecuzione delle opere”, conclude.