PD. DAMIANO: “PUNTARE A QUALITÀ SOCIALE CRESCITA, NON SOLO QUANTITÀ”

(DIRE) Roma, 15 mag. – “Ridurre a crescita quantitativa il problema di una giusta ripartenza economica ci riporterebbe al modello del boom degli anni ‘60, nei quali ogni anno morivano sul lavoro circa 4.000 persone, e non verso una nuova frontiera di innovazione sociale.” Lo dichiara Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e dirigente del Partito democratico. “Una nuova e forte identità del Pd – continua – deve, dunque, coniugare l’ampliamento dei diritti civili anche a quelli sociali. Se questo è l’obiettivo, si tratta di sostenere precise scelte nell’azione di Governo: incentivare il lavoro a tempo indeterminato, che deve costare meno di quello flessibile; assicurare continuità di tutele (di reddito, previdenziali e infortunistiche) a chi è costretto a subire la discontinuità del lavoro; spendere le risorse destinate alla prevenzione, ai lavori usuranti e gravosi, e non risparmiarle come si fa adesso. Basti pensare che l’INAIL ha cumulato negli anni un risparmio di 34 miliardi che ha dovuto depositare con rendimento a tasso zero presso il MEF (si diminuisce il debito dello Stato risparmiando sulla prevenzione e non sugli sprechi); semplificare il codice degli appalti, ma non deregolare le norme diminuendo la sicurezza; combattere gli appalti al massimo ribasso; investire le risorse destinate al bonus del 110% anche per la bonifica ambientale dall’amianto. Una coerenza su questi temi già darebbe maggiore sostanza alle parole di giusta condanna che pronunciamo periodicamente a fronte degli incidenti sul lavoro, al dissesto idrogeologico e all’inquinamento ambientale.” “Puntare alla qualità sociale della crescita deve essere un nostro obiettivo”, conclude. (Com/Rai/ Dire)